15 maggio 2008

Storie di antenne e piani del colore



di Paolo Posocco
(nella foto Excalibur)


Nel centro storico di Castelfranco Veneto da un po’ di tempo è entrato in vigore il “Piano del Colore”, nuovo strumento urbanistico che nella sua introduzione recita: “Il Piano del colore è motivato dalla necessità di riqualificare l’immagine della città* allo scopo di regolare il corretto svolgimento delle coloriture degli edifici che ricadono nell’ambito del Centro Storico”. La sua adozione dimostra la volontà di tutelare un bene comune, prezioso e bisognoso di continue attenzioni. Qualche anno fa inoltre era stato imposto, da parte della Pubblica Amministrazione, la demolizione di una altana presente sul tetto di uno dei palazzi che si affacciano sulla piazza, in quanto non era in linea con la “cronologia” del luogo, era una superfetazione! In effetti anche se l’altana non era sgraziata o brutta, l’aspetto della piazza ne ha guadagnato, in armonia, dopo la sua eliminazione.

Sono passato per la piazza l’altro giorno e mi sono infilato per la viuzza in zona S. Giorgio che porta in via Romanina, e eeeeh? che cosa è quella ROBA lì? È una bella antenna che si erge tracotante dietro i palazzi della piazza! Orrenda guglia tecnologica spocchiosa e soprattutto squalificante per l’immagine della città (dove ho già letto queste parole?*) anzi dell’anima della città: il centro storico, che non si ferma alla facciata dei palazzi (cfr. ABeCevario aprile 07).

Il segnale non manca ai nostri telefonini e il crescente traffico delle comunicazioni è dovuto essenzialmente alle migliaia di inutili caz... che la gente si dice e scrive via cellulare! Penso che un piccolo sacrificio comunicativo valga la bellezza del nostro centro storico. Trovo inoltre molto ingiusto che l’Amministrazione Pubblica obblighi le scelte cromatiche dei cittadini, quando poi agisce in modo contrario a ciò che dice voler far rispettare. Posso capire che la piazza è concepita come un parcheggio per le attività commerciali, ma un minimo di coerenza e di valore estetico dovrebbero esistere comunque ed essere superiori al noleggio per un paio di decine di migliaia di euro del suolo pubblico e dell’immagine comune della cittadina.

Vorrei fare un paragone con Roma dove il neo sindaco Alemanno mette in discussione l’intervento riguardante L’Ara Pacis e chiede un referendum per accettare oppure no un’opera comunque di notevole valore architettonico, che ha creato uno spazio urbano interessante e piacevole. Quando l’ho visitata mi era piaciuta ed ho capito che essendo da parecchio tempo che non si interveniva nelle zone centrali di Roma, la cosa doveva essere valutata nel tempo (vedi la piramide del Louvre ora uno dei simboli di Parigi, anzi anche la Torre Eiffel nel 1889 fu osteggiata). Comunque ho voluto vedere in questo “dubbio” anche un atteggiamento di rispetto dei beni storici comuni. Facciamo a questo punto il parallelo tra l’opera di R. Maier studiata per relazionarsi ed inserirsi in un contesto ma che comunque desta dei dubbi ed una bella antenna “de fero” che non ha nessuna pretesa di dialogo con l’intorno. Non so voi ma io mi sento spiazzato!

Si parla spesso di vuoto culturale di valori da dare ai giovani, di ideali che mancano, di futuro negato o compromesso. Sinceramente guardando quell’antenna ho molte risposte, soprattutto su quali priorità si basano i nostri principi!

AFFITTASI TERRAZZO NORMODOTATO PER INSTALLAZIONE ANTENNONE, PREZZO BASE 12.000 EURI, CHIAMARE ORE PASTI, ASTENERSI PERDITEMPO, MASSIMA DISCREZIONE.

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1 Comments:

At 10:01, Anonymous Anonimo said...

Ieri ho saputo dall'amabile signora che gestisce l'edicola dentro le mura che l'Amministrazione Comunale di Castelfranco Veneto non rinnoverà la concessione ai chioschi (la licenza si, ma la concessione no: vuoi un'edicola? devi affittarti un negozio).

Lo spazio dentro le mura diventerà isola pedonale (questo mi è stato riferito).

Perché vogliono migliorare l'estetica della città.

Se volete farvi un'idea vaga di quante antenne ci siano a Castelfranco Veneto andate a http://tinyurl.com/6nx3hv.

Gilberto

PS io non ne faccio solo una questione estetica, ma soprattutto una questione di salute pubblica. tutte queste radiazioni ci stanno cambiando la vita in peggio.

 

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