15 aprile 2008

Qualcuno da odiare



di Marco Perici

Qualche tempo fa un comico a Zelig ha ironizzato sul fatto che una buona parte dei delitti efferati negli ultimi tempi riguarda persone che si conoscevano, spesso parenti. Da qui il consiglio: "meglio uscire con degli sconosciuti, sono più sicuri" ... un altro ha ricordato che fino a pochi decenni fa in Italia esisteva il delitto d'onore, cioè il marito che uccideva la moglie e l'amante colti in fragrante veniva punito con un paio d'anni di galera, se gli andava male.
Questo significa che i nostri compaesani sono pericolosi? o che l'Italia è un paese barbaro (o quantomeno lo è stato)? no, ma anche sì.
Certo è un dato di fatto che molti delitti di cui ci giunge notizia, almeno in prima battuta, vengono attribuiti allo straniero di turno, ma è anche vero che molti (tra cui alcuni dei più efferati) sono alla fine da attribuire ad italiani.
Resto dell'idea che avere giudizi equilibrati senza pregiudizi porta molto più vicino alla verità di qualsiasi estremismo, da qualunque parte esso sia. E soprattutto fa vivere meglio.
Non parlerò di numeri e percentuali, la matematica permette qualunque forma di volo pindarico riuscendo a dimostrare sempre tutto e il contrario di tutto, ma vi voglio spronare ad usare il buon senso.
Ripeto, non mi interessa fare numeri o stilare una lista, vorrei solo far pensare ... credo che qualunque conflitto, tra superpotenze o vicini di casa non fa differenza, potrebbe essere evitato se solo non si cercasse sempre e comunque qualcuno da odiare. Ma soprattutto non pensando di essere i migliori, quelli dalla parte del giusto, anche perché cosa è giusto? Esportare la "democrazia" con i bombardieri? chissà, forse sì!
Ripensandoci però ... ma si, crediamo fermamente di essere i migliori, i più intelligenti, quindi se lo siamo veramente dobbiamo prenderci carico della stupidità altrui facendo il primo passo e smantellando il muro che abbiamo costruito. E vedrete che piano piano anche l'altro muro crollerà.

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