Aspettando Natale

di Susi Zorzi
Certamente questo non è uno dei periodi migliori.
Natale è alle porte, ma purtroppo questo periodo prenatalizio porta con sé molte inquietudini, preoccupazioni, un malessere generale insomma.
Stiamo vivendo un momento di instabilità generale e il nostro Paese è in disequilibrio.
I segnali arrivano da tutte le parti: proteste, scioperi, agitazioni…
Il nostro Paese è cambiato repentinamente negli ultimi anni.
Il lavoro è sempre meno e precario e quando c’è, e magari anche fisso, c’è il rischio di incidenti, di morte ecc. (punto . )
I contratti dei lavoratori rimangono lì fermi per anni, e allora sciopero per rinnovarli, per avere poche decine di euro in più.
L’immigrazione clandestina è sempre più in aumento e con essa la criminalità. Ecco allora che iniziano singole iniziative, per sopravvivere alla fine di tutto.
E questo è solo un piccolo “quadretto” della situazione.
Il dunque è: servono soluzioni immediate!
Basta con le belle parole, i soliti discorsi buonisti che non aggiungono mai niente di nuovo, sono noiosi e poi tutto rimane invariato.
Io mi rivolgo al nostro Governo e chiedo a tutti loro di darsi da fare, ma, soprattutto di rendersi conto che c’è del malcontento, che qualcosa non va. Dopo di questo servono soluzioni reali, concrete, applicabili velocemente. Il sindaco Bitonci di Cittadella serva da esempio a tutti! Diamo più potere ai singoli comuni che sono più vicini alla gente e meglio possono interpretarne le esigenze.
I soldi per il rinnovo dei contratti non ci sono, ma lo sperpero di denaro di certi comuni, regioni e province è senza pari. Non parlo tanto dei nostri parlamentari, è una minima parte, parlo dell’iceberg che c’è sotto e che fa grandi numeri. E’ chiaro che nessuno vuole rinunciare ai privilegi acquisiti, ma tanti privilegi vanno veramente oltre ogni grazia di Dio.
Lo sciopero dei camionisti di questi giorni mi fa molto pensare. Programmare uno sciopero di cinque giorni non è cosa da italiani! Questo è un sintomo, da non sottovalutare. Sta nascendo una nuova coscienza e forse si sente da vicino una discesa lenta, si percepisce un lieve scivolamento sempre più verso il basso.
E’ evidente che poi si arriva al classico "estremi mali, estremi rimedi!".
Termino questo post con un pensiero rivolto alle famiglie delle vittime dell’Acciaieria Thyssen Krupp.
riferimenti
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