15 novembre 2007

Orgoglio troppo bamboccione



di Stefano Ferello

Tutti d’accordo? La famosa frase del ministro Padoa-Schioppa, che definiva BAMBOCCIONI i trentenni (e quarantenni) che non escono di casa, è stata una sparata?
In effetti il polverone che si è sollevato ha evidenziato, come se non lo si sapesse già, che i giovani e meno giovani non escono di casa più che altro per carenza di soldi o per lo meno di entrate regolari.
Quindi, in fondo, molti giovani hanno ragione a sentirsi offesi e anche presi in giro con questo nomignolo “bamboccioni”.
Insomma, è opinione diffusa e unanime che i ragazzi vorrebbero uscire di casa, essere indipendenti, farsi una vita propria ma non ne hanno la possibilità.

Tutti d’accordo? E’ proprio e SOLO questo il motivo?
Provate per un paio di minuti a vederla da un altro punto di vista: la classica voce fuori dal coro.
Siamo sicuri che sotto sotto non sia più comodo restare in casa?
Come possiamo chiamare chi resta in casa con mamma e papà fino a quarant’anni?
Può essere considerato un “bamboccione”? O è troppo orgoglioso e si offenderebbe?
Il bamboccione è troppo furbo, comodo e orgoglioso per ammettere come stanno le cose!
Anzi, è talmente accecato dal suo orgoglio che non se ne rende nemmeno conto.
Certamente anche questo punto di vista alla fine lascia il tempo che trova, perché ognuno di noi ha la sua storia. Non si può generalizzare.
Sicuramente c’è chi vorrebbe uscire di casa e non può.
Ed è altrettanto sicuro c’è anche chi potrebbe lasciare la “casa madre” e non lo fa. E sono tanti, credetemi. Specie nelle nostre benestanti zone del nord est.
La scusa della “congiuntura economica” non regge. E’ solo un paravento per non prendersi le proprie responsabilità di fronte alla società e soprattutto di fronte a se stessi.

Indubbiamente l’età media in cui ci si crea una vita autonoma, che sia mono o in coppia, si è innalzata enormemente.
Ormai ci siamo abituati, ma si resta sempre un po’ scioccati a vedere donne incinte, che ormai sono vecchie! Le ultra 40enni con i pancioni fanno impressione, non è questa l'età per fare figli.
Ho amici di 40anni che vivono ancora con i genitori, non è perché non possono permetterselo ma è comodo vivere sotto il tetto di mammà. Siamo una società vecchia.
Molti non si vergognano nemmeno più della cosa. Anzi ne vanno orgogliosi.
Oppure prendono tempo, tergiversano, accampano scuse: i miei genitori hanno bisogno di me, ormai sono anziani, ecc…
O addirittura, al contrario, pretendono la commiserazione e vogliono anche la definizione politicamente corretta di “giovani precari”.
E se avesse invece totalmente ragione Tommaso Padoa-Schioppa: “Restano a casa fino a età inverosimili, non si sposano mai”.
A proposito delle ragazze (non più ragazze) che vorrebbero tanto sposarsi e avere un figlio, ho raccolto alcune considerazioni sulle “ragazze” di oggi.
Non si impegnano in una vita di coppia in un’altra casa (cioè matrimonio!) principalmente per tre motivi:
1 - il lavoro e la paga scarsa
2 - vogliono carriera, autorealizzazione, trovare sé stesse, parità nei lavori domestici, però hanno sempre meno scrupoli a cornificare!
3 - le mamme vorrebbero che le loro figlie ormai 40enni fossero felici ma al tempo stesso le ricattano affettivamente appena ipotizzano di lasciare la casa madre!
Commenti “acidi” ma senz’altro con tanta verità.
E quante figlie bamboccione, specie dalle nostre parti, si sono fatte l’appartamento a poche centinaia di metri da quello della madre o magari nello stesso palazzo: vivono da single…. ma sono sempre al telefono o a casa della mamma! Alla faccia dell’emancipazione femminile!
Ebbene sì: esiste anche il single bamboccione!
In ogni caso, maschio o femmina, il bamboccione scarta l’ipotesi di fare qualche sacrificio VERO!
Certamente studiano, lavorano, si danno da fare…. ma di assumersi VERE RESPONSABILITA’ non se ne parla. FARE vere scelte di VITA è troppo impegnativo.
“Ma sono matti questi? Vogliono buttarci fuori di casa?!”
E invece ci vorrebbe un po’ di coraggio: Fuori i bambocci dalle camerette! Fuori quelli in ritardo su tutto! Fuori i piagnucolosi alla Aldo Nove (il guru letterario dei precari che per avere quarant’anni è ancora parecchio bamboccio) che si lamentano soltanto!
Oggi i giovani e quasi giovani ce la possono fare da soli, anche se la mamma stira benissimo e la fidanzata non sa fare neanche il caffè, anche se Walter Veltroni è subito accorso in difesa del piagnisteo solidale, affermando:
“La condizione di vita di quei ragazzi è il principale problema di questo paese. I ragazzi oggi affrontano un viaggio nell’incertezza e meritano non solo il rispetto ma anche l’accompagnamento nella ricerca di opportunità”
Accompagnamento? Ma stiamo scherzando?
Forse che la gioventù è un nuovo handicap? Forse ogni giovanotto dovrebbe avere, come forma di rispetto, un tutor per leggere gli annunci di lavoro, per fare un colloquio, per comprarsi un divano a rate?
E comunque “il viaggio nell’incertezza” è un’opportunità spettacolare, che dura solo il tempo di una giovinezza.
Che poi, come dice il mitico Lapo Elkann, “si è giovani a vent’anni: dopo, basta”.
Gli affitti in centro città saranno sempre molto alti, ma da giovani si può fare qualche sacrificio, usare la metropolitana, l’autobus, una macchina usata, un motorino vecchio. Si può anche lavorare da McDonald’s. Si può saltare qualche estate al mare, perfino. Si può stare senza Sky e senza weekend fuori, e anche senza cellulare. E dividere la casa con gli amici, fare le serate e tirare tardi, che poi sono i ricordi migliori quando si è infine attempati e col terrazzo. Si possono anche, ogni tanto, fare figli, che i sociologi ora dicono che, in tutta questa magnifica incertezza, sono l’unico bene durevole rimasto su cui investire.
Sì. Si può fare figli anche se si è ancora giovani.
Incredibile, vero?
I bambocci forse non sono disposti a fare come le giovani coppie degli anni 70 e 80, che con una piccola utilitaria facevano il viaggio di nozze trasferendo le loro poche cose da Roma a Torino dove lavoravano da poco.
Ora in molti (non tutti) non vogliono allontanarsi da casa, amici e comodità!
E’ così impensabile vivere in appartamento ammobiliato con due lire e tanta forza di volontà?
La verità è che sono molto viziati.
I 40enni viziati soprattutto affettivamente.
I 30enni viziati in tutto.
I 20enni pericolosamente viziati oltre ogni misura.
Ma ti sei mai chiesto di chi è la colpa?? Forse dei genitori, che gli hanno dato sempre tutto ciò che chiedevano prima ancora che lo chiedessero.
La situazione raggiunge limiti impensabili nel rapporto-genitori figli delle ultime generazioni, cioè i ragazzi dai 18 ai 25 anni, la classica fascia universitaria.
Preoccupa la mancanza di responsabilità dei genitori che genera queste condizioni: ad es. se il pargolo viene bocciato è colpa degli insegnanti, non del tipetto che non ha mai aperto un libro; se quattro delinquenti violentano una ragazzina, è lei che li ha provocati; se si schianta contro un platano è colpa della strada, della segnaletica che non c'è, della scarsa illuminazione, delle cattive compagnie (!!) e avanti di questo passo, non c'entra niente che fosse bevuto e/o impasticcato e magari guidando a 200 all'ora stesse pure cercando di mandare un SMS col cellulare...
Hai voglia di parlare di generazione più tosta, mi pare che per tanti genitori sia una generazione con una grossa coda di paglia...

I genitori invece di insegnare ai figli a essere indipendenti a autosufficienti con quello che hanno, li mantengono nelle comodita' perche' "mio figlio non dovra' mai passare quello che ho passato io"....
Le donne madri lavorano, fanno carriera e non sono piu' solo le custodi del focolare domestico e gli uomini padri hanno sempre meno potere decisionale all'interno della famiglia.
Forse per ripagarli della loro sempre maggiore assenza i genitori sommergono i figli di oggetti e benefici che per contro i ragazzi spesso non si sono meritati e tantomeno guadagnati...
E allora perche' andarsene?
I bamboccioni entrano ed escono ad ogni ora del giorno e della notte senza dover dare spiegazioni, i loro pur bassissimi stipendi bastano a malapena per i loro piu' superflui bisogni e per tutto il resto ci pensa mamma.
E allora perche' andarsene?
C'e' un bel dialogo generazionale e perfino il piu' insulso e superfluo dei loro desideri viene esaudito. Un esempio su tutti: i bamboccioni sono senza soldi, ma vestiti e scarpe nuove non mancano mai, magari pure all’ultima costosissima moda!
E allora perche' andarsene?
Dopotutto i quarantenni di oggi sono considerati giovani a tutti gli effetti.
Non faccio di ogni un erba un fascio, non mi piacciono queste generalizzazioni perché vanno a sminuire chi ha dovuto guadagnarsi tutto (compreso l'affetto dei genitori).
Questo modo di vivere è quasi un esclusivo appannaggio degli italiani che si sono legati in modo morboso ai figli e all'apparenza.
Concordo con la difficoltà economica come primo problema, il lavoro magari precario che non dà nessuna sicurezza, ma credo che dipenda anche molto da come si siano cresciuti i figli e se si sono dati loro gli strumenti per andarsene nel mondo con le proprie gambe.
Molti genitori non hanno insegnato ai figli a considerare l'indipendenza come una conquista, un valore aggiunto, un punto di forza a nostro favore.
E non ricattarli affettivamente, magari per la paura della solitudine.
Difficilmente le cose cambieranno.
E allora, adesso, godiamoci i bamboccioni di ogni età.


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11 Comments:

At 13:27, Anonymous Anonimo said...

Sono d'accordo, la situazione economica è parzialmente responsabile della situazione, come parzialmente è responsabile l'educazione ricevuta (es. tre figli, nati nella stessa famiglia e cresciuti in modo totalmente diverso). Il terzo fattore potrebbe essere l'indole personale, non saprei dire ovviamente in che percentuale, ma certamente anche il DNA di ognuno gioca un piccolo ruolo.
Tutto vero. La cosa che non capisco, che non c'entra nulla con il tema, è il per nulla velato e del tutto gratuito maschilismo che fa capolino qua e la... a che pro???? Cosa c'entra con i bamboccioni?

 
At 10:24, Anonymous Anonimo said...

complimenti steve, hai proprio colto nel segno, xfortuna non sono tutti così anke se la maggior parte.....comunque questa è la situazione che si è creata e poi basta guardare quello che ci propinano i media o film del momento...vedi "COME TU MI VUOI", una cosa scandalosa, non so come sia possibile dare un esempio così negativo, soprattutto visto il pubblico a cui è destinato...E' tutto sbagliato!!!

 
At 18:09, Blogger abecevario said...

RISPOSTA AL PRIMO COMMENTO
Gratuito maschilismo? No, grazie.
Varrebbe la pena di fare un articolo per meglio spiegare come il diverso ruolo della donna abbia notevole peso nella non-costruzione di rapporti impegnativi e quindi eventuali uscita di casa per convivenza e matrimonio.
Ho già scritto fin troppo qui sotto.
Se ti fai vivo (o viva) tramite mail a abecevario@gmail.com , mi fai conoscere un diverso punto di vista. Magari mi sbaglio io e mi offri una visione ancora più ampia del fenomeno.

Ci tengo fin d’ora a precisare che quello delle ragazze bamboccione o single-bamboccione-attaccate alla mamma è SOLO uno degli aspetti che contribuisce al proliferare dei bamboccioni.

Fondamentalmente il non impegno, il non sacrificio, il trovare tutto pronto, non stimola la donna a farsi una famiglia e avere dei figli, che spesso viene considerato un desiderio molto più sentito dalle donne che dagli uomini (Questa affermazione e’ una generalizzazione, un’opinione diffusa e non la considero maschilismo ma un dato di fatto).
Un esempio: Ricordate che fino a non molti anni fa molte ragazze non potevano uscire fino a tarda notte perché i genitori non permettevano? E se avevi il moroso, era anche peggio! Ricordate il “mito” di fare le vacanze insieme con la morosa?
In passato, proprio la voglia della ragazza di uscire di casa e dal controllo dei genitori influiva molto sulle scelta di costruirsi una vita autonoma.
Adesso il costume e la morale permettono non solo vacanze insieme, ma anche uscite fino a tarda notte o all’alba.
La maggior libertà è una cosa bellissima, ma inevitabilmente si trasforma in minor desiderio di libertà.
Inoltre la libertà delle ragazze nel cambiare partner (o lasciarlo o tradirlo) sono viste come cose che succedono e anzi spesso le amiche dicono: “Hai fatto bene!”.
Si parla di alchimia, chimica, sintonia ma ormai più nessuno parla di volersi bene e capirsi e a volte impegnarsi. Tutto deve essere piacevole, tutto è finalizzato allo star bene.
Sicuramente è giusta questa parità di diritti e che le donne possano agire come gli uomini.
Così le ragazze si godono la vita, ma si impegnano molto meno per costruire qualcosa insieme e nemmeno “fa impegnare” il ragazzo.
Si crea una specie di libero mercato con abbondanza di offerta (e scusate la brutalità dei termini!)
Credo che alla fine la “libera circolazione di partner” sia sintomo di indipendenza, emancipazione, autonomia…..ma sia una specie di boomerang quando la ragazza decide di mettere su famiglia.
Una famiglia e dei figli richiedono invece impegno e a volte costano sacrificio.
Non si diceva che “sono le donne a far girare il mondo”?
Forse il mondo alcuni anni fa era più maschilista e retrogrado, ma la ragazza bambocciona, cioè che preferisce avere tutto pronto e subito e che cambia partner piuttosto che salvare la situazione, è una NOVITA’ ed è una delle variabili che INDIRETTAMENTE ha portato all’aumento dei bamboccioni.
Non sono contrario a tutto ciò e non auspico un ritorno al passato.
Il mio non è maschilismo ma la constatazione di un cambiamento.
Il mondo è più libero e paritario e si prospettano nuovi modelli e stili di vita: il bamboccione è uno di questi.

Ciao
Stefano

 
At 13:31, Anonymous Anonimo said...

Grazie per la risposta, ma non intendo approfondire. Stefano con te non si può parlare perché tu SOMMERGI sempre di parole chi ti sta di fronte ;-)
Ciao

 
At 08:24, Anonymous Anonimo said...

Commento all'ultimo ... commento (anonimo).
E' vero, SOMMERGE sempre, anche se vuole dire/scrivere che pioverà o che salirà il prezzo del pane.
Non sappiamo se esiste la speranza che con l'età possa migliorarsi e condensare i suoi scritti, in quanto non siamo a conoscenza della sua età.
E lui non sa che il lettore, di fronte a una decina di pagine, si stanca e si ferma dopo i primi paragrafi.

quasinera

 
At 17:34, Anonymous Anonimo said...

Mi permetto di osservare che oramai pare essere di moda, o, se non vi piace il concetto di moda diciamo che è comportamento prevalente, un atteggiamento di non moderata ostentazione di cattolicismo. A me, che faccio parte di un contesto decisamente cattolico fin dalla nascita, la cosa non mi impensierisce: i principi cristiani sono facilmente condivisibili senza dover passare per la religione. Però, oltre a rilevare un'esistenza di depositari della verità, ho un paio di osservazioni. 1) Sembra che l'insuccesso delle relazioni sia attribuibile solo alle ragazze. 2) Sembra che gli elettori stiano adeguandosi agli eletti: con le parole sono bravi e con i fatti meno. Cioè per chi non avesse capito l'antifona, molti sono bravi a predicare il Giusto, La Strada, pochi invece riescono poi a perseguire quel giusto e quella strada. Interpellati accampano scuse, trovano alibi, negano evidenze manifeste e per l'appunto attribuiscono la responsabilità ad altri.
In un contesto del genere il mio unico dispiacere è non aver studiato psicologia-psichiatria perchè sempre più saranno le persone che hanno e avranno bisogno di un aiuto esterno. sempre che siano in grado di capire la necessità di tale aiuto. da soli o spintoneamente.
I would prefer not to.

 
At 19:42, Anonymous Anonimo said...

Ciao a tutti !
Mah........io sono d'accordo con Stefano. C'entra sicuramente il fattore economico, ma ci sono tantissime altre ragioni, non trascurabili, che fanno optare per rimanersene a casa con mammà. Forse Stefano ha colpito nel segno e.... a qualcuno rode perchè si è sentito punto nel vivo ? Io sono una persona che ha deciso di mettere su famiglia, ma da mammà ci torna tutti i giorni a pranzo... eppure non mi sento offesa da ciò che ha detto Stefano: ci torno, mi fa piacere tornarci, ai miei fa piacere che io torni, loro mi aiutano con i figli ed io faccio quello che posso.... La considero una grande fortuna, non un atteggiamento bamboccione....forse non ho la coda di paglia? Rimango sempre della mia idea: chi pensa che Steve sommerge di parole chi ha davanti, non ha mai capito quanto sia capace di ascoltare !!!!!

 
At 18:00, Blogger abecevario said...

Non so chi sei.
Suppongo tu sia donna, quarantenne, sveglia e intelligente... e ti piace
stuzzicarmi/criticarmi.
Grazie.

E' proprio vero: parlo e scrivo tanto.
Grazie per avermelo fatto notare. ;-)

Una critica è sempre molto meglio dell'indifferenza.

Però non è vero che è impossibile parlarmi o leggermi!
Lo testimonia il fatto che tu stessa hai letto sia l'articolo, sia la
risposta.;-)

Ti senti sempre sommersa?
Probabilmente ti poni nel modo sbagliato: stai di fronte!
Nel senso di fronteggiarmi.
Mai provato a stare a lato? Anzi, a fianco? ;-)))

E' ovvio che lo stesso vale per me.

A volte mi pongo in modo troppo SOMMERGENTE, invasivo, perchè mi sono messo di
fronte invece che a fianco.
A volte basta poco per correggersi, a volte ci vuole più impegno.

Se mi critichi è perchè in fondo credi sia possibile un miglioramento
personale.
O almeno che siano migliorabili i rapporti tra noi.

E' MEGLIO COLLABORARE QUALCHE VOLTA CHE OPPORSI SEMPRE.

Sembrerebbe ovvio, eppure evidentemente non è stato così.


Un appello finale:
Che ne dici di uscire dall'anonimato?
Capisco che è una scelta protettiva per non essere sommersa di parole.
Ma in fondo, nella vita, bisogna anche un po' rischiare....
Come faccio a migliorare i rapporti con te se non so chi sei? :-))



ciao
stefano



P.s.:
Non credo vorrai svelarti in pubblico. Casomai, mi trovi a sferello@yahoo.it.

A questo proposito, chiedo scusa a tutti.
Forse il commento di miss X doveva essere dato in privato, visto che fa
riferimenti ad aspetti personali.
E anche la mia risposta era meglio fosse privata.....ma come facevo? ;-))

 
At 23:35, Anonymous Anonimo said...

credevo fosse un blog invece pare sia un calesse o che gli scritti non siano di carattere generale, d'attualità come sembrava dal titolo "Orgoglio troppo bamboccione".
invece è una misera polemica personale su Stefano e sul suo sommergere o meno di parole. non che Stefano sia misero. non lo conosco di persona e non lo posso affermare. a dire il vero non posso neppure negarlo. ma tant'è. non è questo il tema.
e poi, è un blog no? ognuno scrive quanto vuole. 10 righe, una pagina, 100 pagine. anonimo o meno che differenza fa? è peroò un blog moderato e sta al giudizio equanime dei moderatori ritenere pubblicabile o meno un contributo:
è giusto, a casa propria ognuno fa le regole con cui si giuoca.
ma forse più che la quantità sarebbe da porre attenzione sul contenuto. senza referendum. senza pro o contro.
ma la sensazione amara è che gli assolutismi recentemente posti alla nostra attenzenzione da quel illuminato di Foggiato non siano troppo distanti dai nostri portici castellani e dai nostri treni da pendolari. che si potrebbe sintetizzare anche con l'omofobico "tutti cullattoni con il culo degli altri".
E' MEGLIO ASCOLTARE CHE PREDICARE: LA VIOLENZA NON SI PONE IN ESSERE SOLO CON LE ARMI MA ANCHE CON LE PAROLE. E LA VIOLENZA - QUALSIASI - FA SCHIFO.
anonimo, maschio, over 30, non bamboccione (purtroppo)

 
At 09:30, Blogger abecevario said...

La nostra moderazione si limita ad evitare di pubblicare insulti o mail eccessivamente personali. Libertà assoluta.
Poi non vorremmo essere un blog ma un blogiornale, nel senso che i commenti dovrebbero riguardare gli argomenti trattati nei post, vero che a volte piegano verso il botta e risposta. Ma lasciando grande libertà può capitare.

Per la redazione Paolo.

 
At 09:09, Blogger Unknown said...

Io vado in sostegno dei "ragazzi" che non han una sicurezza economica! parlo anche per me! vivo con mia madre purtroppo! E se potessi toglierei volentieri il disturbo alla mia veneranda eta'!

 

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