Venerdì senza mail

di Marco Perici
Recentemente alla Intel (nota azienda americana che produce processori per computer) hanno deciso di non usare le mail di venerdì. Non si tratta di uno sciopero bianco o di una protesta verso chissà cosa o chissà chi, semplicemente si sono resi conto che l'eccessivo uso di tale strumento aveva portato ad un inaridimento dei rapporti umani con conseguenze negative sulla produttività.
Meglio quindi tornare, almeno per un giorno la settimana, al telefono, agli appuntamenti di persona ... e i risultati si sono visti: socialità aumentata, più scambio di idee, maggiore creatività, meno tempo seduti alla scrivania, migliorati i rapporti tra colleghi e clienti.
A parte la considerazione che non ci sia stato nulla di filantropico nella motivazione principale, il senso della decisione non cambia: le mail sono comode, molto, troppo, meno impegnative, soprattutto per comunicazioni sgradevoli.
Via mail si può essere più crudi, diretti, non ci si preoccupa troppo del tono o anche solamente si da per scontato che l'interlocutore interpreti nel modo giusto le sfumature che però solo con la gestualità del viso e del corpo in generale si posso dare.
Faccia a faccia ci si impegna di più a dire le cose nel modo più cortese e simpatico, e anche le cattive notizie spesso prendono una piega migliore.
Non posso che confermare queste considerazioni essendomi anche trovato in prima persona in situazioni delicate a causa di mail scritte con superficialità o interpretate male, quindi mio malgrado (sono e resto comunque un appassionato di questo tipo di comunicazione) devo dare ragione a chi la pensa come i dirigenti della Intel.
Ma io trarrei un'altra massima, tutto può essere bene o male, dipende da come e quanto lo si usa e da come o quanto lo si subisce. Una mela al giorno toglie il medico di torno, ma dubito che se ne mangio 750 nelle stesse 24 ore mi facciano bene in proporzione (nel migliore dei casi mi procuro una bella indigestione), così come zappare un orticello un'oretta al giorno può essere salutare ma non credo che cento anni fa i nostri nonni arrivassero alla pensione in piena salute grazie alla mancanza dei trattori.
La nostra società ha inventato degli strumenti comodissimi, usiamoli ma non abusiamone e sicuramente otterremo il meglio in tutti i sensi.
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