15 ottobre 2007

Orgoglio bamboccione



di Stefano Ferello

Vi ricordate il film “Tanguy”?
Un ragazzo parigino di 28 anni, una carriera universitaria in corso e una fidanzata in perenne pausa di riflessione. Ma soprattutto Tanguy ha due meravigliosi genitori che, il giorno della nascita, gli promisero, eterna ospitalità.
Dal “Tanguy” francese al “ Bamboccione” italiano.
A noi mancava l'espressione capace di definire quella categoria di giovani che restano con i genitori, non si sposano e non diventano autonomi.
Su questa mancanza, è intervenuto il ministro Tommaso Padoa-Schioppa.
“Mandiamo i bamboccioni fuori di casa ... Incentiviamo a uscire di casa i giovani che restano con i genitori, non si sposano e non diventano autonomi. È un'idea importante”, ha sintetizzato con estrema brutalità e molta ironia il titolare del Tesoro presentando la norma che prevede agevolazioni sugli affitti per i più giovani.
Non l'avesse mai fatto. I “Bamboccioni” ora promettono guerra e si parla di un Bamboccione-Day.
Il B-day, sulla (falsa)linea del V-day di Grillo, è la giornata della protesta e dell'orgoglio bamboccione
La sta organizzando Luca Degli Esposti, un web designer di 24 anni, corrispondente in pieno all'identikit giovane-lavoratore-squattrinato-ancora-a-casa-dei-suoi.
"Ho scelto di organizzare il Bamboccione Day perché mi sono sentito particolarmente offeso dalle non felici dichiarazioni di Tommaso Padoa Schioppa. Una manifestazione è un modo, concreto e civile, per dimostrare che siamo bamboccioni non per scelta o filosofia di vita, bensì per costrizione, per forzature che non sono imputabili a nostre scelte personali o generazionali L'appuntamento è per il 1 Dicembre nelle piazze di tutta Italia: è auspicabile che saranno in tanti a manifestare la loro rabbia e il loro sconforto, perchè qualcosa finalmente cambi.
Tramite il sito www.cellulotto.org sto organizzando una manifestazione di orgoglio generazionale, perchè l'unico modo in cui la "generazione perduta" dei 20/40enni di oggi, drammaticamente estromessa dal reddito e dal potere, possa migliorare la sua condizione, è iniziare a far sentire in modo poderoso la sua voce.”
Belle parole senza dubbio.
A parer mio un po’ troppo qualunquiste, puzzano un po’ di populismo e demagogia.
Date un occhiata al suo sito www.cellulotto.org
Secondo me, è palesemente una trovata pubblicitaria-commerciale.
Un furbetto che cavalca la tigre del malcontento popolare verso i politici e prova a guadagnarci un po’ di soldi e popolarità.
A Grillo è andata bene, anzi benissimo. Perché non provarci? Non si sa mai cosa può nascere e il rischio è praticamente nullo e l’investimento è minimo (il costo di un sito web!).
Male che vada, tornerà nell’anonimato come prima.
Però, intanto, il Corriere della sera e radio24 lo hanno cercato e intervistato.
Lasciando da parte chi cerca di sfruttare la situazione e che spero non abbia successo, è indubbiamente vero che i giovani ventenni e trentenni (e anche di più) continuano a rimanere “ospiti” fissi dei propri genitori.
L'età presa di mira dal ministro Padoa Schioppa, coincide con gli anni della formazione universitaria e con l'inizio di una dura e lunga carriera “precaria”.
E ci sono motivi concreti e reali per cui il bamboccione non esce di casa: non ha i soldi!
L’università sarebbe l’occasione giusta per le prime esperienze di autonomia e indipendenza. Purtroppo le spese per affrontare una vita universitaria indipendente sono praticamente impossibili.
Il fattore di spesa maggiore è dato dai prezzi degli affitti per gli studenti fuorisede che, per una stanza singola pagano anche 400 euro mensili.
Poi ci sono le tasse universitarie che, su una media nazionale, ammontano a 1000 euro l’anno.
Un altro fattore consistente è l’acquisto dei testi universitari, circa 200 euro a semestre.
Il conto si allunga ulteriormente se si calcola una borsa della spesa che contenga i generi di prima necessità (300 euro al mese) e le spese per il tempo libero (150 euro mensili, che comprendono palestra, spese personali, divertimento).
A tutto questo, infine, aggiungete le spese di trasporto: per i trasporti pubblici un abbonamento mensile costa in media 100 euro, e se invece possiedi un’auto … … beh, meglio non calcolarne i costi!
Da questi dati emerge un panorama sconfortante, in cui la possibilità di essere autonomi e studiare diventa un privilegio per pochi e in cui i sussidi statali risultano insufficienti.
Senza dimenticare che, avendo già speso così tanto durante la carriera universitaria, a un laureato non rimane che ritornare a casa in attesa di trovare lavoro.
Un'attesa che rischia di rimanere infinita viste le condizioni sempre più precarie del mondo lavorativo. Questa la situazione dei giovani ventenni e trentenni, “ostaggi” forzati dei genitori.
La soluzione prospettata dal ministro Padoa Schioppa, per buttare fuori di casa i bamboccioni italiani, è a dir poco ridicola: il governo ha introdotto in Finanziaria la possibilità per i giovani, in un'età compresa tra i 20 e i 30 anni, di usufruire di detrazioni fiscali sugli affitti con un risparmio che varia dai 495,8 euro ai 991,6 euro…da scalare in tre anni!
Una soluzione che fa ancora più male e offende molto più di quel termine “bamboccione” che ha ferito nell'orgoglio, milioni e milioni di giovani italiani.
Ritengo vero tutto ciò che ho appena scritto. E’ tutto sacrosantamente e drammaticamente vero.
Ma siamo sicuri che sei tratti di SOLO di orgoglio e difficoltà economiche?
E se, sotto sotto, ci fosse dell’altro? Provate a dire la vostra nei commenti
Se poi vorrete sentire una voce fuori dal coro, ci ritroviamo nell’articolo del prossimo mese …

Torna all'indice

1 Comments:

At 18:36, Blogger lifeSusi said...

Se un bamboccione guadagna almeno duemila euro al mese do ragione a Padoa Schioppa.
Io, personalmente, non sono precaria, non sono una bambocciona ma non guadagno duemila euro al mese!!!
E mi piacerebbe un confronto con Padoa Schioppa...

 

Posta un commento

<< Home