La punizione

di Fiorenza Valentini
Prima di essere assunto dalla Sakamura Ltd, Machiko aveva dovuto superare una serie interminabile di prove.
Quella del check-up clinico non era stata particolarmente laboriosa, e nemmeno dolorosa, a parte la gastroscopia che veniva eseguita in sedazione ma, arrivando fino al fegato, in seguito gli aveva provocato una serie di coliche lancinanti che si erano protratte, diminuendo progressivamente di intensità, per diciotto ore.
Poi c’era stata la prova di salto, cioè scendere a terra saltando dal secondo piano di un edificio. Naturalmente prima aveva seguito un durissimo corso di addestramento, ma questo non gli aveva risparmiato una frattura alla caviglia destra al primo salto e un’altra al polso sinistro dopo il secondo. Finalmente al terzo salto la prova era stata superata.
In seguito gli erano state prese le impronte della dentatura, e quelle digitali e podaliche. A queste si erano aggiunte le foto elettroniche a due profondità delle pupille, quelle tridimensionali dei padiglioni auricolari, e l’elioscopia della capigliatura.
Infine gli era stato analizzato il DNA, che era stato elaborato comparandolo a quello dei suoi genitori, onde ottenere un grafico che tenesse conto di qualsiasi variabile possibile. Un candidato che fosse stato orfano di padre o di madre o, peggio, di entrambi, veniva immediatamente scartato.
Quando la documentazione richiesta dalla Società fu completata, gli venne consegnata copia del regolamento della Sakamura Ltd, che aveva dovuto firmare senza porre domande né condizione alcuna. Fu assunto con la qualifica di Agente Speciale di VI grado. Il licenziamento era proibito dalla legge imperiale.
Machiko non ricordava di aver mai visto né letto un paragrafo riguardante le eventuali punizioni in caso di errore. Così, quando la notte prima, atterrando con l’elicottero aveva distrutto una bordura di Kerria Japonica nel giardino della Società, gli sembrò un incidente non grave e andò a dormire le tre ore consentite dal regolamento.
Al risveglio trovò sul display un messaggio, con l’ordine di esecuzione immediata; pensò si trattasse di una nuova missione. Gli ordini erano “Machiko Yoshinawa / Anni di servizio: 19 / Agente Speciale di II livello. // Recarsi al 37° piano, porta rossa 88 / inserire il pass / eseguire il riconoscimento delle pupille / oltrepassare la porta entro 3 secondi. // Commissione Disciplinare”.
La porta rossa 88 del 37° piano si apriva nel vuoto.
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