Guardo il creato

di Camillo Posocco
Lui, nella creazione, creò l’uomo per ultimo, onde evitare copiasse l’opera Sua e, farne poi inconscio abuso; ma lo dotò di intelletto, perchè nell’ammirare quanto lo circondava, nascesse in lui, il desiderio di sapere e conoscere di tanto a lui concesso, e si applicasse allo studio per capire.
ECCO: impegnò l’intelletto concessogli – spesso errando – per scoprire i segreti della Natura e del Cosmo, così migliorò, di generazione in generazione, il suo vivere, al punto di violare le leggi insete nella Natura. Oggi ne paghiamo le conseguenze.
Alterare lo statuto delle leggi del Creato, si producono scompensi, nella Natura, difficili da riequilibrare.
Nell’approfondimento dello studio della Natura e del Cosmo, l’Uomo è arrivato al concetto che, il tutto, sia in sintesi matematica correlata da infinite incognite che nel risolverle, troverà innumerevoli teoremi che nel saper giustamente applicare, troverà la grandezza dell’intelletto, dal Creatore concessogli.
Quanto costruttivo sarebbe stato lo studio scientifico se le chiese, invece di imbavagliare la scienza, si fossero affiancate, così da scoprire assieme la grande Creazione e la morale cosmica inseta in essa.
Dove sono gli scranni dai quali, le chiese, avrebbero dovuto lanciare i loro ammonimenti per il mancato rispetto della Natura e non solo quella, onorando così quel Dio unico ma, diversamente titolato.
E’ tempo che le religioni nate da Abramo e loro imitazioni, si accordino per un Concilio Ecumenico a GERUSALEMME, per definire, una volta per tutte, la verità sul significato della nostra Creazione ed il fine e motivo del tutto. Senza presunzioni di credere di sapere di più.
NEL VANGELO LA VERITA’ che purtroppo viene “nascosto sotto una pesante coltre dalla teologia”.
Torna a indice
0 Comments:
Posta un commento
<< Home