Le cose cambiano ...

di Marco Perici
Ci sono verità immutabili, anzi no!
Se provate a pensarci troverete in pochi istanti una decina di "comandamenti" (non necessariamente divini) che 10-100-1000 o più anni fa sembravano assoluti e immutabili, ma che oggi sono poco più che barzellette.
Prendo spunto da un breve scritto letto in un blog (di un italiano trasferito in USA) che riassumo: in una trasmissione radiofonica la speaker, evidentemente timorata di dio, ricorda che come riportato in Levitico 18:22, i rapporti omosessuali sono abominevoli.
Uno spiritoso quanto intelligente ascoltatore le scrive dichiarandosi completamente d'accordo (con evidente senso ironico) e chiede consiglio su come gestire altri punti, come tra gli altri "Mi piacerebbe vendere mia figlia come schiava, come stabilito in Esodo 21:7. Di questi tempi, quale pensa che possa essere un prezzo onesto?" oppure "Molti dei miei amici si tagliano i capelli, compresi quelli attorno alle tempie, nonostante ciò sia espressamente proibito da Lev. 19:27. Come devono morire?"
A leggere quelle righe si sorride e niente più, ma ricordiamoci che un tempo è stato ammazzato qualcuno perché si è tagliato i capelli, e quando è successo tutti erano convinti che fosse la cosa giusta! Così come non molti anni fa per tante persone è stata una cosa giusta sterminare gli ebrei, schiavizzare persone di colore, oppure oggi viene considerato giusto non modificare regole anacronistiche che impediscono a preti cattolici di sposarsi o a donne mussulmane di togliersi il velo.
Certo sono pochissimi esempi, ma il mio intento non è di definire se è più giusta una religione, un credo politico o un comandamento popolare, solo mostrare come non si possa essere certi di far parte della ragione, mai!
Certo, grossolanamente si può capire se siamo al di qua o al di la di una immaginaria linea che divide il "bene" dal "male", ma sono le sfumature che ci fregano. Non pretendo di avere una risposta, ne voglio nascondermi dietro il banale quanto in fondo giusto "la verità sta nel mezzo".
Ritengo che la flessibilità, la tolleranza, l'adattamento sia la strada più adeguata. Le regole ferree, i dogmi, non hanno futuro, le persone rigide ancora meno. Bisogna evolvere, cambiare, seguire le correnti cercando di indirizzarle magari ma non cercando di combatterle.
La natura stessa è flessibilità, cambiamenti lenti e costanti, niente di assoluto e irremovibile, ci sono cose che si modificano in migliaia di anni e altre in decine, ma inesorabilmente e senza salti.
E' vero, ogni tanto ci sono eventi che provocano rottura, ma sono provocati dalla mancanza di flessibilità di quelli che li hanno preceduti, e sostanzialmente recuperano in un colpo quello che qualcuno o qualcosa non ha modificato a piccole dosi ... il recente V-DAY per esempio potremmo inserirlo fra questi, decenni di immobilismo politico e ogni tanto uno scossone disastrante per tutti ... non sarebbe più semplice adeguarsi un po' alla volta con intelligenza? emh dimenticavo, l'intelligenza non è una caratteristica essenziale per fare politica ...
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