15 giugno 2007

Il mondo è dei furbi



di Marco Perici
(foto da www.beppegrillo.it )

Recente è il caso di un senatore che ha finto un malore per ottenere un passaggio da una ambulanza e arrivare in tempo per una trasmissione televisiva.
Se dopo il furto della tua autoradio ne compri una di dubbia provenienza (cioè rubata ...) praticamente ti sei fatto rubare la tua! E' un concetto difficile lo so, ma è esattamente così.
E succede in tutti i campi: ricordo una volta tornado da Jesolo che il traffico, lento ma scorrevole sulla strada dritta, si sia vistosamente rallentato alla prima grande rotonda dove le più corsie hanno indotto alcuni (diciamo uno su cento) a superare, guadagnado 2/300 metri in pochi secondi per poi perdere parecchi minuti nel momento in cui si sono dovuti forzatamente reinserire nella singola colonna, rallentando quest'ultima ma soprattutto loro stessi.
Inutile, i furbi fanno perdere tutti, loro per primi, e più tardi tutti lo comprenderemo e peggio staremo nel frattempo.
Ma anche chi ostacola i “presunti” furbi non fa bene, anche perché spesso lo fa con l'arroganza di chi ha ragione e con sottile forma di vendetta. A parte il fatto che non si può essere mai certi che il furbo sia veramente un furbo (a chi non è capitato di sbagliare corsia in un semaforo ed essere costretto a rientrare facendo la figura di quello che ha voluto superare la coda), ma spesso si creano tensioni che possono sfociare, nel migliore dei casi, in ulteriori ritardi dovuti alle discussioni.
Ma la soluzione c'è, si chiama educazione: significa rispettare le code pazientemente, non parcheggiare MAI* in divieto di sosta, non chiedere MAI* favori per abbreviare un iter, non abusare MAI* di un servizio della comunità etc.
E convinciamoci, le persone civili ed educate sono la maggioranza, quindi non pensiamo che “solo facendo così ottengo qualcosa” perché non è vero.
Le persone maleducate e incivili si isolano con educazione e civiltà e, nel caso del finto malore di cui parlo all'inizio, evitando di votarle la prossima volta ...


* MAI significa MAI, significa che i parcheggi per i disabili devono essere liberi SEMPRE non “mi fermo solo 5 minuti” ... provate a moltiplicare 5 minuti per l'un percento della popolazione di qualsiasi città e vedrete quanto tempo rimarrà libero quel parcheggio!

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2 Comments:

At 09:31, Blogger flor valenciana said...

Hai detto giusto: MAI. Ma ti risulta che il cittadino italiano, di qualunque estrazione sociale o livello culturale sia, rispetti sempre i regolamenti o, perlomeno, le semplicissime norme della buona educazione?
E con la solita scusa di "solo 5 minuti", "è solo un sacchetto vuoto", "cosa vuoi che sia per una cicca ancora accesa", si vedono i risultati (o le catastrofi) giornalmente.
Dai canali che attraversano le vie del centro storico, all'incidente in cui sono coinvolte una trentina di auto - con feriti anche gravi - a causa del fumo causato dalle sterpaglie.
Colpevoli? Prima l'ignoranza, poi il menefreghismo, l'arroganza e... non c'è più spazio.
fiorenza

 
At 11:10, Anonymous Anonimo said...

Già, i parcheggi dei disabili...
quotidianamente, girando per la piazza, trovo i posti riservati occupati da auto senza l'apposito contrassegno, o da furgoni aziendali che certamente non possono essere condotti da disabili.
Spesso questo succede sotto gli occhi dei vigili urbani, che passano senza batter ciglio (forse tollerano, forse giudicano la cosa come un male dei tempi, o forse... a pensar male spesso ci si azzecca).

Trovo sia un fatto estremamente arrogante ed incivile. Mi ostino a comportarmi nella maniera più civica possibile, e più di una volta mi sembra di passare per il rompicoglioni di turno. Ad un certo punto ti chiedi se ne vale la pena: ma se mi adeguassi al sistema avrei rispetto verso me stesso?

 

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