15 giugno 2007

H.J.F - Io c’ero



di Paolo Posocco
(foto erebi)

Mestre, venerdì 15 giugno, Heineken Jammin Festival, ore 17 sul parco San Giuliano si è abbattuto un violento fortunale: una tromba d’aria? Un Down-blister, so solo che in due minuti quella che era una oscura nube, presagio di tanta pioggia è diventata una bolgia d’acqua, ghiaccio e sopratutto vento!

Eravamo vicino alle transenne che delimitano la zona sotto il gigantesco palco, i primi 50 metri dove vanno quelli che salteranno e balleranno come dei forsennati, al di qua si ascolta e canta con meno energia ma identica voglia di divertirsi.

Un paio di canzoni delle “Mani” poi dovrebbero partire i “New Chimcal Romance” primo gruppo di un certo peso in attesa dei grandi nomi fino ai più desiderati “Pearl Jam”. Dalla parte superiore del mega palco si srotola il telone con il nome del gruppo e qualche goccia si fa sentire, “ci siamo piove!” è il commento generale, ma il tono è scherzoso, il concerto sta prendendo la dimensione di “bagnato” che darà un tocco di avventura alla giornata, le gocce rapidamente si infittiscono ma la si prende ancora sul ridere, le gocce però si fanno pesanti e dense “ca..o sta per grandinare...” il tono della gente è un po' preoccupato e in una diecina di secondi tutto comincia, il vento da brezza diventa forte e teso, ci si muove per cercare un riparo, altri dieci secondi ed il vento è fortissimo e la grandine cade copiosa, io e tutta la gente vicino a me corriamo verso i gazebo alla sinistra del palco, ci si mette tutti vicini dando le spalle alla bufera per proteggersi, chi ha solo una maglietta viene lasciato infilarsi fin dentro, provo a guardare cosa succede ma la grandine ed il vento non mi fanno aprire gli occhi, il vento aumenta ancora e la grandine colpendo fa male, sembra che ce la sparino addosso, non cade, viaggia letteralmente parallela al terreno ed insiste, il vento ha ancora delle brevi folate ancora più intense e forti, poi in pochi istanti scema fino a tornare una brezza e la grandine ridiventa pioggia per poi cessare. Finalmente ci si può muovere e girare per vedere cosa è successo, vediamo delle strutture aggrovigliate... sono le torri con i mega schermi e gli stendardi del festival, i grovigli sono più dei due vicini a noi, con un ragazzo li contiamo... 6 no, no, guarda anche la in fondo, sono 8! Praticamente tutte le torri eccetto quelle vicine al palco che avevano solo le grandi casse. Non sembra che ci siano feriti ci si guarda attorno un po' attoniti e si cerca di capire, dopo un paio di minuti si sente una sirena e si intuisce che sotto le torri c’è rimasto qualcuno che pensava di ripararsi ed invece... La gente è tranquilla, in apprensione per chi è sotto le torri, ma non sa il da farsi, appaiono quelli dello staff che allontanano le persone dalle strutture ancora in piedi, si aggiungono la polizia ed i carabinieri, ci dicono di andare verso la collina davanti a noi, ci spostiamo e dopo pochi minuti con il passaparola che parte dagli addetti alla sicurezza si viene a sapere che il concerto è annullato e che si deve uscire. Camminiamo lentamente per defluire, essendo in 30,000 la fretta non sarebbe buona cosa e tutti lo sanno. Alle mie spalle mi sento dire “gentilmente, per cortesia verso le uscite” è un carabiniere, gli rispondo “hai visto che casino di gente all’uscita?” mi risponde “si, ma tranquillo non ci sono problemi”. Lentamente siamo usciti, i cellulari quando riuscivano a prendere segnale servivano per ritrovare amici persi nella “bufera”, per tranquillizzare i genitori e per cercare di sapere cosa sarebbe successo, due le notizie “cercate”, una riguardava le possibilità di continuazione dell’avvenimento l’altra su quanti ragazzi erano stati feriti, la cifra era di 8 in quel momento, 2 gravi ma non a rischio della vita, il pensiero generale è: poverini ma per fortuna è andata così. Il deflusso non è stato semplice, come sempre quando si spostano migliaia di persone, ma lo si sa e si porta pazienza. Devo dire che l’ordine e la civiltà mostrata da tutti è stata esemplare.

Tornando a casa c’è chi mi racconta che in stazione a Mestre (a tre chilometri circa) è solo piovuto, che a Jesolo la gente era a passeggiare in spiaggia. Insomma il fortunale ha colpito in pieno il parco, si può parlare di sfiga!

La sera stessa ed i giorni successivi ricevo una bella lezione di giornalismo, su Rai tre un giornalista fa un bel servizio, preciso nella descrizione e nelle notizie, ha già le dichiarazioni di Caciari che informa che il concerto è annullato, di come stanno i feriti e che si farà un’inchiesta. Il giorno dopo però vedo anche un titolo sulla Nuova “si abbattono otto torri sulla folla...” che invece non c’era, essendo tutti a ripararsi, bel giornalismo... da un altra parte si scrive di terrore! Oddio attimi di paura si, ma di terrore nemmeno l’ombra e noi eravamo in centinaia a pochi metri da una torre! Poi ho letto una ridda di dichiarazioni amene, persino di metereologi che analizzando le foto dal satellite dicono che non è stato un evento così importante ed era prevedibile... Sono amareggiato perchè quando vedi come vengono trattati dei fatti dei quali sei a conoscenza o protagonista ti rendi conto di quante cretinate vengono dette e scritte dai giornalisti ed “esperti”!

Allora da chi può dire “io c’ero” dico la mia:

Il vento era forte, il più forte che nei miei 42 anni mi ricordi, le torri che hanno ceduto erano quelle con i mega schermi o i teloni con la pubblicità del HJF che hanno fatto da “vela” subendo una spinta incredibile dal vento, le stesse strutture erano presenti ad altri Festival che hanno beccato temporali ed acquazzoni reggendo, non li hanno ancorati a terra con dei tiranti perchè la gente ci sarebbe sicuramente andata a sbattere (io per primo) e con il vento che tirava dubito avessero potuto comunque fare qualcosa. L’evento atmosferico che dicono facilmente prevedibile, fa ridere, certo sapere che si formerà e dove 15 minuti prima è possibile ma non serve ad una beata mazza quando hai 30000 persona da avvisare e spostare! Insomma un evento veramente imprevedibile al quale era difficile potersi preparare. Quello che si può fare è riconsiderare come impostare le torri con i mega schermi e teloni in modo che rispondano diversamente a raffiche di vento forti. Che non ci sono stati problemi di ordine pubblico anzi un esempio di correttezza e collaborazione, che si è dovuto utilizzare il passa parola perchè la corrente elettrica non c’era e l’impianto era “andato”.

Io personalmente se rifaranno L’HJK (cosa quasi certa) nel 2008 e ci saranno i miei adorati Pearl Jam ci tornerò e senza timori, con una gran voglia di stare con tutta la gente per condividere una magia come la grande musica dal vivo!

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