50 metri... che viaggio!

di Paolo Posocco
Martedì 15 maggio, camminavo lungo le fosse del nostro castello e avendo la macchinetta digitale con me ho potuto immortalare il brodo che si era formato nella zona della Torre, proprio in centro e sotto il naso di tutti (turisti compresi visto che siamo cittadina d’arte). La monnezza in foto è dovuta al mercato, non al Musonello o Avenale che “porta baso a roba”. Non c’è molto da dire se non scegliere tra “maiali” o “cafoni”, dopo lo sfogo verbale si può cercare d’intuire il perchè di un simile comportamento... e allora sembra emergere che forse il concetto di cittadino è veramente relativo tra di noi, che alla fine siamo una moltidudine di indivitualità limitate nei nostri piccoli e meschini interessi. Mi auto cito: “la nostra casa non si ferma all’uscio, continua, sono parte di essa anche le vie e i luoghi, dove cresciamo come bambini prima e come uomini poi.” e vorrei vedere se arrivasse qualcuno nel salotto di casa nostra e vi buttasse i suoi rifiuti, non credo che sarebbe di nostro gradimento...
Mi sono sentito amareggiato, il poco rispetto verso ciò che è di tutti è una cosa avvilente, perchè nel 2007 non si deve più parlare di maleducazione dovuta all’ignoranza ma di semplice e schietta stupidità! Insomma parlare di “homo sapiens” diventa una contradizione in termini...
Facendo pochi passi dalla scena del crimine però mi sono trovato davanti allo striscione de “un castello di libri” che da più di un mese troneggia a lato del palazzeto Preti presentando una serie di incontri con importanti firme del giornalismo italiano, mi sono venute alla mente allora altre iniziative come Frammenti della quale ci occupammo qualche mese fa, e l’ultima “note a pennello” alla quale abbiamo dato volentieri ospitalità, ci sono poi i ragazzi delle Officine teatrali che hanno sempre proposte interessanti e tanti altri esempi. Allora sento la presenza di persone che considerano importante cresere insieme come società, che vogliono aiutare i cittadini a migliorarsi e cosa dire quindi se non “bravi” e ricevere da questi comportamenti un contagioso atteggiamento positivo e propositivo.
Strano vero? saranno 50 metri dalle fosse allo striscione e sembrerebbe invece esserci tra le due realtà un lungo viaggio...
L’estate scorsa si parlava di un paese spaccato in due e comincio a pensare che sia vero, ma che non sia dovuto ad una contrapposizione di partiti, ma una divisione tra chi, indipendentemente dal suo credo politico, vuole creare e crescere una società e chi invece ci cammina sopra indifferente. Le due parti convivono ma non si parlano.
Forse ognuno di noi può fare qualcosa per avvicinare le due parti, anche se poco, ad esempio aderire e seguire le iniziative che ci vengono proposte e soprattutto cercare di coinvolgere, di informare gli altri, gli amici e fin anco i semplici conoscenti, una informazione ha sempre un suo valore quando giunge a chi può servire, crare un pandemia di interessi che aiuti a formare una sensibilità più diffusa.
Ora vi saluto che prima di andare a teatro devo buttare le immondizie nelle fosse...
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4 Comments:
....qualche settimana fa, in una lettera su "la Repubblica", un mio concittadino romano, di origini irlandesi, si lamentava del fatto che, secondo lui e rispetto a Dublino, c'era carenza di pulizia nelle strade del suo quartiere e accusava l'amministrazione comunale di scarsa efficienza.
La cosa che forse è sfuggita al caro amico irlandese, è che la "monnezza" (come si dice a Roma) non cresce spontaneamente per le strade, e che quindi, probabilmente, la differenza tra i dublinesi ed i romani, sta nel loro livello di educazione, o per meglio dire nella differenza di rispetto del vivere comune.
Così come non è fattibile l'idea di mettere alle calcagna di 27 milioni di cittadini, 27 milioni di poliziotti per farci rispettare le regole, sarebbe impensabile mettere 27 milioni di spazzini per strada a raccattare tutte le schifezze che ci lasciamo.
Riguardo al discorso delle "due metà", che mi trova concorde, sarò pessimista, ma almeno nelle grandi città stanno vincendo gli "indifferenti".....come andrà a finire?!......mah,come diceva la canzone "lo scopriremo solo vivendo"....
Sergio.
che tristezza infinita... bella eredita' si lascia ai nostri nipoti, vero?!
sempre complimenti per l'abecevario, bravi bravi bravi.
complimenti per l'articolo............questo lo giro a un po di amici.......certo che lo potrei anche girare anche a quei ligi impiegati comunali, che ben si occupano degli autovelox e si dovrebbero occupare anche di queste cose
Ciao Paolo, bell'articolo ! Complimenti. Quanto al primo commento (Sergio), al tuo amico romano di origini irlandesi, mi verrebbe da dire che "ogni scarrafone è bello a mamma sua".... perchè a Dublino ci ho vissuto per un pezzetto e ....tutto il mondo è paese: tanta, tamta monnezza ovunque, complice anche il vento che non dà tregua. Dato che però non è una gara e non vale il principio del mal comune mezzo gaudio, la mia difesa degli italiani si ferma qui: Paolo hai trovato una schifezza e grazie per averlo rimarcato.
Alessandra
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