Il Calcio è morto

di Alessandro Comin
Tutti eravamo in lacrime per la gioia quel famoso 9 luglio 2006, quando capitan Cannavaro alzava la coppa al cielo a Berlino e sentivamo ripetere la fatidica frase “campioni del mondo” per quattro emozionantissime ed interminabili volte. Tutti pensavamo di avere dato una nuova dignità al nostro Gioco Calcio, sconvolto la scorsa estate da brogli e falsità che ne hanno profondamente rovinato la reputazione in tutto il mondo. No, nulla di tutto questo. Il Calcio in Italia è malato e assassino allo stesso tempo, è perverso e stupido allo stesso modo. Quando tutto ti sembra risolto, ecco succedere l’ irreparabile. Succede un venerdì sera di una qualsiasi giornata . Succede una tragedia in cui un agente che è allo stadio solo per fare il proprio dovere viene ammazzato in nome di un ingiustificato odio fra due città che si protrae anche quando le rispettive squadre di calcio si incontrano. Tutto questo è accaduto venerdì 2 febbraio quando Filippo Raciti ha perso la vita, durante le violenze dei tifosi nell’acceso derby siciliano Catania-Palermo. L’ ennesima prova che il calcio è in caduta libera, anzi che tutto ciò non avrebbe nemmeno più il senso di essere chiamato “calcio”, tantomeno “gioco”. A questo punto che importa se l’ Inter di Mancini ha infranto il record italiano di vittorie consecutive e ha già ipotecato il campionato a poco più di dieci giornate dal termine?! Cosa importa se Ronaldo è tornato il Italia, sponda rossonera stavolta, facendo gola a tutti i giornalisti che regolarmente lo pedinano fra le vie di Milano in cerca di uno scoop sul “fenomeno”?! Cosa importa di vedere una Juve a giocare con i suoi plurimilionari campioni in serie B?! Nulla! Il calcio, quello vero, non esiste più. L’ indecenza e la stupidità ormai sono le padrone. Di conseguenza le famiglie hanno paura di andare allo stadio per passare un tranquillo e piacevole pomeriggio domenicale guardando una partita di pallone e gli stadi sono chiusi a tempo indeterminato. Non ci sono più considerazioni possibili. L’ Italia ora è la tomba di quello che da sempre viene considerato lo sport più bello del mondo.
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1 Comments:
Perfettamente d'accordo con le tue opinioni. Molti anni orsono seguivo alcune partite di campionato, la Nazionale e tutte le partite dei Mondiali.
Poi vi sono stati degli episodi di violenza che hanno addirittura causato la morte di alcuni spettatori; altri sono stati assassinati dentro o fuori gli stadi. Ho deciso di non seguire più il calcio, ma non ho rinunciato a seguire l'Italia quando giocava ai Mondiali.
L'assassinio di Raciti mi ha profondamente colpita, anche per l'impossibilità di noi cittadini comuni a prevenire o a fare qualcosa per eliminare le violenze in genere, tranne scrivere o partecipare alle manifestazioni.
Purtroppo il fenomeno è molto più ampio, se si arriva a picchiare (e mandare all'ospedale) un prof da parte di un alunno... accompagnato da uno o entrambi i genitori.
Il resto è silenzio.
fiorenza valentini
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