IPODrogati

di Stefano Ferello
Sapete cosa è l’iPod?
Ecco il collegamento per avere informazioni
Comunque, detto in termini minimi, è un lettore musicale.
Banalizzando il concetto, per spiegarlo anche al novantenne che non sa nulla di tecnologia, è volgarmente e comunemente indicato come “le cuffiette per ascoltare musica”.
Di questa tecnologia e dei prodotti venduti sul mercato ne so veramente poco.
So solo che l’iPod è prodotto dalla Apple e che a differenza degli altri lettori di musica, è molto leggero, grazie a un hard disk sottile, ed è molto rapido nella gestione della libreria musicale.
Visto il successo del lettore, Apple ne ha prodotto varie generazioni.
Esistono sicuramente altri prodotti e altre tecnologie.
Un altro modo per indicare questi “aggeggi per ascoltare musica” potrebbe essere “lettore mp3”.
Indipendentemente dalla marca o dal modello o dalla tecnologia adottata, questi lettori musicali sono ormai diffusissimi proprio perché sono piccoli, leggeri, memorizzano migliaia di canzoni e selezionano in un attimo il brano desiderato.
Mi fermo qui. Non voglio andare oltre queste nozioni minime.
Non è questo l’oggetto dell’articolo.
Con il termine iPod voglio proprio e solo intendere le “cuffiette” nel loro insieme.
Come potete immaginare, questi lettori musicali imperversano tra gli adolescenti e i giovani.
Uso il termine “immaginare” perché l’iPod è talmente piccolo e gli auricolari sono così ridotti che spesso l’unico modo per intuirne la presenza è un sottile filetto (spesso bianco) nella zona del collo/orecchio.
Paradossalmente, il modo più evidente di manifestarsi dell’iPod è …..il silenzio.
I ragazzi che “hanno su’ le cuffiette” non si parlano più.
Vedo spesso gruppetti di 5-6 ragazzi e ragazze in silenzio totale e quasi immobili.
I segnali di vita sono ridotti al minimo e sono essenzialmente di 2 tipi:
- spostamento impercettibile del capo al ritmo della musica
- movimento frenetico delle dita per selezionare brani musicali sull’iPod o per digitare sms sul cellulare.
Questo spettacolo da “automi alienati” mi impressiona.
Non voglio fare chissà quali considerazioni psicologiche o sociologiche (non sono “qualificato” e non è questo il luogo), ma sento “a pelle” che c’è qualcosa che non va.
Una delle caratteristiche dell’adolescenza e dei giovani in genere è proprio il continuo parlare, scambiare idee e esperienze, in pratica scoprire il mondo confrontandosi.
L’uso sistematico e continuo delle cuffiette impedisce e inibisce il dialogo: tutto ciò ha conseguenze nello sviluppo personale e sociale dell’individuo.
Ne ho avuto conferma in un episodio vissuto in prima persona.
Prendo spesso il treno e quasi sempre viaggio con studenti.
Un giorno salgono 5 ragazzi e 3 ragazze: stanno andando agli incontri si presentazione di una facoltà a Trento. L’inizio di una nuova fase della loro vita, un’esperienza stimolante.
Non c’è posto per sedersi tutti vicini, perciò si dividono in gruppetti e 4 sono di fronte a me.
Si sono seduti e non hanno scambiato una parola.
Strano…ma ecco che noto il filetto bianco vicino all’orecchio: sono iPod dipendenti !
Solo uno di loro ha atteso un po’ prima di infilarsi le cuffiette. Ma poi si è arreso e si è adeguato.
Ad una delle fermate, il treno si svuota e altri 2 ragazzi si avvicinano.
Parlano, ridono, sono “vivi”. Non hanno filetti bianchi che escono.
Subito contagiano i primi 4 che si tolgono gli auricolari e cominciano ad interagire.
Insomma sono tornati a “vivere” come normali ragazzi di 18 anni.
Comunque vogliate vederla, le “cuffiette” sembrano una cosa buona.
Ma come al solito, l’esagerazione nell’uso, cioè l’abuso, comporta delle conseguenze.
Quanto più la tecnologia rende facile qualcosa, tanto più è possibile che se ne diffonda un utilizzo distorto e “pericoloso”.
L’iPod è uno strumento che facilità enormemente l’ascolto della musica in ogni luogo e in ogni situazione.
Ascoltando sempre e ovunque la musica, non si ascoltano più il mondo reale, non si ascoltano più gli altri. E poi nemmeno si parla più agli altri.
Ci si aliena, nel senso che ci si estranea dalla realtà.
Un po’ come fa chi si droga, magari in modo leggero.
Ora rileggete il titolo di questo pezzo e interpretatelo un po’ come volete:
ipo-drogati (cioè poco drogati) o iPod-drogati (cioè drogati dall’IPOD).
Forse il paragone con le droghe leggere è un po’ forte e confesso che più che altro l’ho scelto per il gioco di parole e il neologismo che ho creato.
Ma pensate veramente che sia solo una provocazione?
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1 Comments:
Generalizzando tutto può essere usato "bene" o "male". E' semplice farci prendere dal panico e dire... sta andando in questa direzione il mondo dei giovani? E perché condannare senza neanche provare a capire? Si tratta della mutazione in atto (Alessandro Baricco e il fenomenale "I Barbari")... sono solo branchie e qualche pinna guizzante fuori dall'acqua. Ma riusciamo a vedere l'intero pesce???? Poi potremmo anche non condividere, ma solo dopo aver compreso appieno.
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