15 marzo 2007

Intelligenza artificiale



di Marco Perici

Oggi scendo in un campo minato: esiste l'anima? Lungi da me dare ma soprattutto avere una risposta certa, vorrei esprimere un pensiero che ho da tempo.
Per capire il mio ragionamento mi rifaccio ad un fatto di circa 10 anni fa: per un periodo fu organizzata una annuale sfida a scacchi tra campioni umani, tra cui il russo Garri Kasparov, e computer.
Per alcuni anni vinse sempre l'uomo, ma già nel 1996 Kasparov vinse di misura contro Deep Blue (macchina costruita appositamente da IBM per giocare a scacchi) e l'anno dopo perse consegnando la vittoria per la prima volta ad un computer.
La parte interessante, che si collega al mio argomento, fu che dopo il match perso, Kasparov disse che alcune volte gli era parso di notare un'intelligenza e una creatività così profonde nelle mosse della macchina, che non riusciva a comprenderle.
Anche i commenti degli esperti avevano evidenziato come in molte mosse Deep Blue pareva mostrare creatività. Ma cosa aveva di particolare questo computer? un ottimo software sicuramente, scritto e perfezionato da menti eccelse (e umane) ma aveva anche potenza, forza bruta, una capacità di calcolo spaventosa visto che riusciva a considerare fino a cento milioni di mosse al secondo!
Ora cosa abbiamo, secondo me, noi "homo sapiens" in più rispetto al resto degli esseri viventi? forse semplicemente un cervello di "potenza" sensibilmente superiore alla loro, e pure molto superiore a quella di qualunque elaboratore odierno anche se a loro volta decisamente più potenti del computer che dieci anni fa ha sconfitto Kasparov mostrando piccole forme di creatività.
In sostanza credo che se un computer molto molto molto potente, anche se lontano dalla potenza del nostro cervello, abbia fatto intravedere creatività, l'esistenza di questa e quindi delle altre caratteristiche umane (emozioni e sentimenti compresi) siano con buona probabilità il risultato di pura forza bruta, di potenza di calcolo inimmaginabile che il nostro cervello ha. E perché allora un computer in futuro non dovrebbe poter raggiungere tale potenza di calcolo?
I presupposti tecnologici ci sono tutti e, sempre che l'idiozia umana non ci porti all'auto distruzione prima, computer senzienti a mio parere sono assolutamente credibili, se non addirittura certi. Purtroppo ne io ne voi che state leggendo probabilmente vivremo abbastanza a lungo per vedere con i nostri occhi quale sarà la verità, ma forse qualche intelligenza artificiale al livello, diciamo, di un primate o di un bambino di pochi anni la potremo osservare anche solo entro una ventina d'anni.
Una cosa che mi preme puntualizzare è che pur avendo questa visione razional-tecnologica dell'esistenza umana, non trovo la cosa ne sminuente ne sconvolgente, anzi rafforza ancora di più in me lo stupore e l'ammirazione per quello che siamo e per quello che facciamo visto che non nulla è dettato da qualcosa di inspiegabilmente superiore ne da disegni preordinati e definiti, ma è tutto deciso dal nostro potentissimo e meraviglioso cervello.

Comunque sia, esistenza dell'anima o meno, sono convinto che siamo solo noi gli artefici di tutto quello che facciamo ... nel bene e nel male.

Torna a indice

8 Comments:

At 15:56, Anonymous Anonimo said...

IMHO parti da un presupposto sbagliato: "Man is the only computer which can be produced with unskilled labor".

E ti risparmio di cercarti la citazione, visto che e' di Von Braun.

Meditate, gente, meditate (c)

 
At 22:33, Anonymous Anonimo said...

Gli scacchi hanno regole fisse, sono relativamente 'facili' da affrontare con una macchina puramente razionale.
La creatività nella vita reale, caotica e imprevedibile, è un'altra cosa.

Non credo che il cervello sia una macchina razionale... il mio non lo è di sicuro :-)

 
At 13:47, Anonymous Anonimo said...

Affascinante... certo! Ma se il mio cervello fosse pura base razionale e da qui partisse tutta la creatività e magari stupidità - a questo punto VOLUTA, MAGARI INCONSCIAMENTE, MA VOLUTA - ti assicura che tanti, troppi errori neel amia vita non liavrei fatti...
Magari non ci fosse altro, soffriremmo di meno.

 
At 21:22, Blogger abecevario said...

>which can be produced with unskilled labor"

>Non credo che il cervello sia una macchina
>razionale... il mio non lo è di sicuro

>a questo punto VOLUTA, MAGARI
>INCONSCIAMENTE, MA VOLUTA

Rispondo a tutti e tre:
- nanotecnologie (tra mille anni potrebbero essere i ribosomi artificiali)
- e chi vi dice che l'irrazionalità non sia una forma estrema di razionalità (ricordate HAL 9000? era un computer così sofisticato e avanzato da raggiungere le capacità umane e quindi ... sbagliare!)

Ciao
Marco

 
At 12:43, Anonymous Anonimo said...

Si Marco, effettivamente l'irrazionalità (e buttiamo pure dentro la stupidità e gli errori, ma sì considerimao irrazionali) potrebbe essere una forma di razionalità estrema.... ma quale sarebbe lo scopo? Anche inconscio. Proteggerci da che? Da una maggiore sofferenza causata dalla razionalita???... Spero di si a questo punto.
Manu

 
At 00:49, Blogger abecevario said...

Non ho mai detto che ci deve essere uno scopo, ma che ci sono delle logiche razionali anche per comportamenti irrazionali, solo che non siamo igrado di definirli ...

E ribadisco che non voglio togliere niente alla grandezza umana, anzi credo che dipenda solo ed esclusivamente dal nostro cervello e non da "qualcosa di superiore" ...

ciao
Marco

 
At 19:54, Anonymous Anonimo said...

(Risposta invero un pochino troppo sintetica :-)

I ribosomi artificiali esistono gia`, mi pare, anche se solo ancora allo stato di macchine sequenziatrici (credo sia piu` economico usare i batteri).

 
At 18:00, Anonymous Anonimo said...

La potenza dicalcolo di un robot, programmati dalla materia grigia dell'uomo, non mi meraviglia molto perchè, dato che l'universo è formula matematica compreso l'uomo, secondo le equazioni può creare, anzi, crea. La matematica è ragione.
Camillo Posocco

 

Posta un commento

<< Home