Black and white Christmas

di Stefano Ferello
Shopping natalizio. Un immenso negozio d’elettronica, multimedia, elettrodomestici.
Entro. Folla suoni musica squilli parole voci suonerie.
Cerco qualcosa di particolare: una macchina per fare il pane in casa.
Mi avvicino al reparto “cucina”. Trovata!
5 modelli esposti. Guardo, tocco, confronto.
Intorno a me, la bolgia consumistica: tanta gente anche nel mio reparto, ma si respira.
Arriva una coppia sui 50 anni. Tranquilli.
Sembrano interessati allo stesso tipo di prodotto.
Parlano piano. Nel marasma, ecco due persone distinte. Stile classico e sobrio nei modi e nel vestire. Questa cosa mi colpisce.
Guardano, toccano, confrontano. Però in modo diverso: hanno esperienza. Possiedono già una macchina per il pane.
Intorno, la bolgia è in crescita.
Nessun addetto all’orizzonte.
Faccio da solo. Ormai ho deciso.
Anche la coppia è quasi convinta: scelgono un modello diverso dal mio.
Il loro è molto “basic” e di marca sconosciuta.
Idea! Perché non sento un loro parere? Sembrano gentili e sicuramente mi daranno un consiglio.
Scambiamo due parole. Sorridenti, mi dicono che mangiano molto pane (famiglia numerosa) e cercano una nuova macchina con maggior capienza. Non sono interessati a funzioni aggiuntive.
Improvvisa, una voce: “Posso essere utile?”
Miracolo! Una commessa si offre!
Guarda me e non considera i miei momentanei interlocutori.
In effetti ero arrivato prima io.
“Sì. Grazie.”
Chiedo informazioni di base su caratteristiche dei modelli e motivi della differenza di costo.
Si esprime con padronanza di linguaggio e gentilezza, ma capisco che non sa niente.
Strano: è una ragazza sui 35 e sembrava avere esperienza.
Alla fine dice solo ovvietà: il prodotto più costoso è il modello di punta, il modello più economico è il prodotto “da prezzo”.
Bastava poco che mi aggiungesse che la terra è rotonda!
Però insiste particolarmente su un aspetto: “Questo costa un po’ di più. E’ una marca italiana!”
Mi domando se solo il marchio sia nazionale e magari venga prodotto in Cina!
Resto un po’ perplesso. Non ho ricevuto spiegazioni, ma ringrazio lo stesso.
L’addetta sta per andaresene.
E la coppia? Non sono clienti anche loro?
Hanno atteso che io finissi e ora si rivolgono alla commessa.
Parla la donna e chiede gentilmente:
“Questo modello ha 2 motori invece di uno solo. Però costa meno. Può darmi qualche informazione?”
L’addetta al reparto cambia atteggiamento ed espressione. La voce é aspra, acida:
“Scusa, non capisco cosa dite. Potete parlare italiano?”
COSA?!?
E’ vero che c’è molta confusione, però io ho sentito benissimo!
E se proprio non capisce, può chiedere di parlare più forte o di ripetere.
La coppia non batte ciglio: si avvicina e ripropone la domanda.
La commessa questa volta risponde.
Sprezzante, liquida tutto in due parole: “Non mi sembra sia diverso dagli altri modelli”.
A quel punto la signora indica i 2 motori. La ragazza è costretta a prendere atto della differenza.
Si avvicina all’elettrodomestico. Lo solleva. Lo ripone subito.
Risponde laconica: ”E’ il prodotto che costa meno.”
Chiude la conversazione e va in altro reparto.
Maleducata? Inesperta? Poco preparata? Stanca e stressata dallo shopping natalizio?
Sono comunque clienti !
Disposizioni aziendali di non perdere tempo con chi é “economicamente poco interessante”?
No. Non credo verrà mai discriminato chi vuole un spendere “solo” 50 euro invece di 80.
E il proverbio dice: “Pecunia non olet”
Secondo me c’era qualcos’altro sotto tanta diversità di trattamento.
Ah, dimenticavo: l’uomo e la donna avevano la pelle olivastra e tratti somatici arabi: in pratica, erano extracomunitari!
Bianco Natale a tutti!
3 Comments:
ciao!
certo la tua storia lascia perplessità sul trattamento riservato alla coppia, sicuramente non giustificato ma preferisco pensare che la commessa non avesse una risposta adeguata da dare e una gran brutta giornata!
ma poi...la macchina..fa il pane buono?
....dimenticavo...Buon Natale a tutti!
ciao Stefano,sono giorgio del gruppo di teatro,intanto approfitto per salutarti e farti gli auguri visto che è un po che non ti vedo.riquardo il tuo pezzo ,credo che di ignoranza ce ne sia molta,sopretutto nel nostro nord est dove padroneggia un razzismo che molto spesso fa comodo.Lo trovo ancora più brutto se certi discorsi vengano fatti da un giovane,e sopratutto femminil
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