Vale la Vendetta?

di Valeria Siviero
In una Londra catapultata nel 2020, dove un governo estremista e dittatore perseguita violentemente ogni forma di ribellione, anche solo ideologica, appare, come nei racconti più classici, un vendicatore mascherato.
E quella maschera sorridente e inquietante, quel mantello nero sotto il quale si celano delle lame micidiali, quel linguaggio accattivante e forbito, fanno del il Signor "V" un eroe che sembra sì provenire dalla tradizione cavalleresca, ma intrisa di modernità ed esperimenti scientifici.
Egli intende combattere la corruzione rendendo omaggio al gesto che il 5 Novembre del 1605 (la storica "Congiura delle polveri") fu del cattolico Guy Fawkes, il quale, per porre fine alla tirannia di re Giacomo I, cercò di far saltare in aria il Parlamento con 36 barili di polvere da sparo, ma fallì e fu torturato e impiccato.
"V" vuol portare a termine quel tentativo incompiuto e sotto le sembianze di Guy inizia la sua vendetta eliminando tutti i responsabili, i persecutori e chiunque tenti di fermarlo.
Chi lo incontra non trova scampo ed egli sembra crudele e implacabile lasciando però trasparire la presenza di una vendetta personale, come intuisce anche la protagonista e sua protetta, Natalie Portman, che crede profondamente nella causa di "V", ma non ne comprende i metodi...
Il Vendicatore mi è parso un efficace e affascinante connubio tra violenza, crudeltà, rabbia, un galante spirito cavalleresco e una fortissima sensibilità emotiva, che scaturisce anche dall'ambiente in cui si nasconde, dove arte e cultura aleggiano ovunque, in una sorta di atmosfera da "Fantasma dell'opera".
Alla fine "V" riesce a far esplodere il Parlamento con un effetto spettacolare e terribile, vendicando e dando anche un senso anche alla morte di Guy.
Tutto è lecito per lui, se questo può portare al raggiungimento del suo scopo e tutta la città lo sostiene, migliaia di maschere uguali, migliaia di facce diverse...
Però, alla fine di tutto, dopo tante uccisioni e tante sofferenze, sopportate anche da chi in realtà non aveva nessuna colpa, mi sorge spontanea una domanda: che sia personale o motivata da una forte ideologia, fino a che punto ha un senso la vendetta?
0 Comments:
Posta un commento
<< Home