E' qui la festa?

di Marco Perici
L'attualità è un ottimo spunto per scrivere qualcosa di intelligente (spero) ...mi riferisco ai recenti fatti estremi scatenati da alcune vignette satiriche verso una religione. No, non mi interessa indicare quale religione sia, quello che voglio dire è assolutamente trasversale: siamo certi che sia il caso di arrivare a certe esagerazioni per un qualcosa che non abbiamo assolutamente la certezza esista?
Si, mi riferisco alle "promesse" (per qualcuno dogmi) di una "vita" oltre la vita, di un luogo dove passare l'eternità in pace come premio o al contrario scontare per sempre le nostre malefatte.
Ma mi domando: perché "qualcuno" a fronte di buoni o cattivi comportamenti per un miliardesimo di miliardesimo di tempo sull'orologio dell'universo (tanto valgono all'incirca i nostri 80/100 anni di vita terrena) dovrebbe darci i restanti miliardi di miliardi di anni di pace o di sofferenza?
Non ho mai nascosto il mio sostanziale ateismo; non ho certezze che non ci sia nessuno (come non ce ne sono del contrario), ma posso vedere con i miei occhi i risultati eccessivamente negativi, per fortuna di una minoranza, che può portare a crederci. E ribadisco che non mi riferisco a nessuna religione in particolare, da questo punto di vista sono tutte uguali (o lo sono state o lo saranno), a parte forse quelle che non sono incentrate su uno o più Dei (es. il Buddismo).
No, non credo che ci sia "qualcuno" che sta li a guardarci, che può fare TUTTO e invece se ne sta a guardare, tra il divertito e l'indifferente, cosa combiniamo. E anche se fosse non lo sapremo mai, non almeno durante la vita terrena, quindi perché sprecarla con comportamenti estremi, vediamo di viverla bene.
Bene non significa divertirsi a più non posso pensando solo a se stessi, significa bene, per noi e per gli altri, con un giusto equilibrio tra gli "eccessi" occasionali e la normalità preponderante. Perché un leone dovrebbe vivere bene facendo solo due cose nella vita, mangiare e dormire (anzi tre, anche accoppiarsi occasionalmente) mentre noi ci consideriamo annoiati anche solo se non andiamo al cinemadiscotecamangiarefuorialmareasciareechipiùnehapiùnemetta tutti i giorni??
Viviamo bene e facciamo vivere bene gli altri! ... NOI (intesi come tutti gli esseri viventi) siamo importanti, onoriamo la nostra vita e onoreremo anche quella dopo, che ci sia o che non ci sia.
Con questo non voglio sminuire assolutamente chi crede, anzi dico che BISOGNA credere in qualcosa, ma come dice Daniele Luttazzi "se la sera vi fa piacere pregare provate a rivolgervi a Francesco Totti o Margherita Hack (ma vanno bene anche Valeria Marini o Albert Einsten), vedrete che il giorno dopo succederanno sempre le stesse cose!"
Ma soprattutto non pieghiamoci ad adorare l'unico "dio" che tutto dovremmo meno che adorare ... il denaro!
2 Comments:
Pregare è anche e soprattutto ringraziare di quello che si è e si ha già ....... quindi .... niente di strano se rivolgendosi a qulcuno di quei "personaggi" domani succederanno sempre le stesse cose! Il problema è pregare per chiedere e ottenere sempre di più, spesso il superfluo: Dio non è il commerciante di turno, pagato con le preghiere. Questo non per cercare di convertirti: non ne sono all'altezza! Semplicemente perchè tu non creda che la frase di Luttazzi possa mettere in crisi un credente, di qualunque religione si stia parlando. Saluti Ale (l'amica di Steve)
Credo sia indispensabile rispettare gli altri. Cultura, educazione, tradizioni compongono il grande patrimonio dei popoli. E' altrettanto importante che gli altri rispettino le nostre idee. Comunque sia, non credo che la fede religiosa debba essere una imposizione, ma una scelta sentita e vissuta. E se una persona non sente dentro la spinta di credere (in un dio o in un totem), è senz'altro più onesta di tanti che si professano credenti e poi "adattano" la dottrina religiosa alle proprie personali esigenze.
Un caro saluto, Fiorenza (un'amica di Marco)
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