“Cittadino d'Arte”

di Paolo Posocco
(foto galleria Vanzo)
Le mie dita scorrono agili bottone dopo bottone, poi tocca ai gemelli e la camicia è perfetta, il buon umore mette sempre più destrezza nei miei gesti e persino la cravatta viene composta brillantemente, le ultime smorfie seriose davanti allo specchio e sono pronto! Eccomi finalmente, con modestia, ma sono “cittadino d’arte!” (per proprietà transitiva logicamente) ed ansioso per questa nuova avventura mi preparo per agire di conseguenza...
Ma cavoli, alla fine devo fare le compere e basta, di domenica poi... ma se mi rompe farle durante la settimana, figuriamoci la domenica! Invece sembra proprio così, essere città d’arte si risolverà semplicemente nella possibilità di tenere i negozi del centro storico aperti nei giorni festivi e con orari diversi*. Mi manca qualche passaggio... forse davo troppo peso alla faccenda per la ridondanza del “città d’arte” e pensavo significasse che qualch’cosa potesse cambiare, che parco bolasco tornasse a vivere, che si creassero i presupposti per uno spazio espositivo, che la piazza cominciasse ad essere vista diversamente da un parcheggio.
Invece, con l’italica sensibilità verso il proprio patrimonio, leggi e parametri diventano mezzi per ottenere risultati diversi dalle intenzioni dei legiferatori e le amministarzioni locali colgono queste “occasioni” al volo. Lo spirito della legge è stato travisato ed il centro legherà ancor di più la sua funzione a semplice “passeggiata vetrine”, ancora una volta gli esercenti infuiranno sull’utilizzo e il fine di un bene della collettività, temo inoltre che con quest’ultima “conquista” terranno ancor più in ostaggio la nostra piazza, trasformandola definitivamente in una loro pertinenza, impedendole così d’essere condivisa con altre attività e ridisegnata nella sua forma e funzione per poter diventare il fulcro di una cittadina che vuole delle sensazioni che tocchino l’anima, la mente e non solo il potafoglio, che ci facciano comunicare tra di noi e non solo deambulare pavoneggiandosi... e ... e ...
e va bè ho capito siamo alle solite, quasi quasi mi cambio e vado a fare un giro in bici!
*(... ai sensi dell’art. 8, comma 5, della legge regionale 6 aprile 2001 n. 10, si applicano al commercio su aree pubbliche le deroghe alla chiusura domenicale e festiva stabilite dalle vigenti norme statali e regionali in materia di orari commerciali per le località a prevalente economia turistica e per le città d’arte)
2 Comments:
Buongiorno da un'altro cittadino d'arte (aggettivo per abilitá acquisita), le ricordo che tutte le iniziative pubbliche che abbiano come fine la divulgazione della cultura, dell'arte appunto o interessi di natura generale (sport, rassegne, manifestazioni, etc...), se sono ben proposte vengono accolte normalmente dal consenso generale,...provare per credere !!! Buona fortuna
Ringrazio Mauro per il suo commento, si ha ragione quando la proposta è ben presentata c'è consenso, che dimostra voglia di qualcosa di più, ma c'è un atteggiamento generalmente un pò passivo, spesso le proposte vengono da singoli o piccoli gruppi che con sacrifici e lavoro danno vita a iniziative interessanti, ma sono lasciati un pò soli, poco aiutati.
Il mio è un atteggimento pungente proprio per stanare chi invece è ricettivo, propositivo, come te Mauro!
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