15 aprile 2008

AAA Cercasi Giornalismo




di Paolo Posocco

(nell'immagine: L'Araldo © Helder Oliveira -NUVEM)


Perché, se gli incidenti sul lavoro sono costantemente diminuiti negli anni, solo ora si parla di morti sul lavoro? Nel 1964, dai dati INAIL sono stati 4.644 su 1.504.721 incidenti (lo 0,29%) i morti sul lavoro! E nel 2005 invece 1.265 su 911.342 (lo 0,14% contro 0,48 del 1952), nel 1964 erano ben 13 le morti bianche al giorno e contando anche i festivi. Non che 1000 persone siano poche ed è vero che si deve e si può fare ancora molto per diminuire il numero dei decessi e degli infortuni. Però mi ha dato un enorme fastidio come, solo ora, dopo decine di migliaia di vittime se ne scriva e se ne parli. Mi sento preso in giro! Non sono positivamente colpito dalla “coraggiosa” denuncia di questi mesi, ma disgustato dai decenni di silenzio! Dalla nostra dabbenaggine nel dare retta a questi strilloni, nel sentire che vogliono usare la nostra sensibilità e voglia di giustizia per confonderci. Sono deluso nel vedere che nessun giornalista prenda in mano due tabelle statistiche e dica: un momento ma che cavolo sta succedendo? Come deve sentirsi chi ha perso una persona cara nell’indifferenza e che solo ora vede che ci si interessa di questo dramma.

La stessa informazione smemorata ci è fornita per l’aumento dei prezzi e delle tariffe! Siamo seri, avete mai visto scendere i prezzi o l’importo delle bollette?

I salari? Un tempo un operaio manteneva una moglie e due figli, si comprava una utilitaria e magari due soldi li metteva via, il tutto con grandi sacrifici e con minori spese rispetto ad adesso, lo ammetto, ma attualmente un operaio con la sua paga può forse mantenere se stesso ma indebitandosi (anzi non sa nemmeno se manterrà il suo posto per più di qualche mese). Se questo non è calo del potere d’acquisto dei salari! Ed è un fatto che si protrae da decenni. Persino i privilegi della nostra kasta politica erano noti anzi notabili con un minimo di curiosità!

Attualmente sono altre le realtà dalle quali ci distraggono con “l’informazione” su fatti ed eventi vecchi di decenni (ricordiamoci che siamo all’84° posto al mondo per libertà di stampa). Un esempio? Gli inceneritori! La strada degli inceneritori è stata già percorsa dagli USA negli anni 80 e si è dimostrata fallimentare, anche vicino a New York nel New Jersey ne avevano costruiti diversi ma quando la Corte Suprema ha eliminato i finanziamenti statali, hanno dovuto chiudere in quanto gli impianti, se gestiti nel libero mercato creano un pesante passivo, al punto che nel 1993 il Wall Street Journal sconsigliava ai lettori di investire nelle società coinvolte negli inceneritori prevedendone un rovinoso fallimento economico (non solo ambientale quindi). Il perché è semplice: costano molto e producono poco, anzi sono in perdita, avendo un bilancio energetico in passivo per banali leggi della termodinamica e creano poca occupazione dopo la costruzione, dalla fine degli anni 90 New York ed il New Jersey hanno iniziato ad orientarsi verso la soluzione “Zero Waste” (rifiuti zero) ed oggi con la politica del sindaco Bloomberg, più attenta all’ambiente di quella di Giuliani, sono circa 40.000 le persone che lavorano nel riciclaggio, ogni giorno, senza inquinare e con profitto. Il consumistico Nord America ha decine di esempi di zone con milioni di abitanti come la San Francisco Bay area (7 milioni) o città con centinaia di migliaia di abitanti come Edmonton in Canada (900.000), che dagli anni 90 seguono questa strada del “Zero Waste” con risultati positivi dal punta di vista ambientale ed economico.

Ho accennato ad alcune situazioni iniziate ben più di quindici anni fa... Quando a Napoli si cominciava a parlare di emergenza rifiuti. Ed in questi mesi da noi cosa si vede come unica soluzione? Gli inceneritori! E non solo per la Campania dove è stata coltivata ad arte l’emergenza, ma per molte altre regioni. Una soluzione che è stata scartata da chi l’ha provata prima di noi... Chi ci dovrebbe informare dove era invece di darci notizia di tutto ciò? Il vero giornalismo non lo troviamo da Vespa o nei telegiornali altrimenti almeno un servizio SERIO su cosa accade negli altri paesi industrializzati si sarebbe potuto vedere al posto di quei glutei parlanti dei vari partiti che okkupano il 70 % dei TG di tutte le reti.

Ho solo sfiorato la realtà nel mondo per ciò che riguarda i rifiuti e si può capire quanto poco ci viene detto e quanto ci tengono “arretrati”! Non vi fa arrabbiare o stizzire o almeno dire “poffarbacco” tutto ciò?

Personalmente appoggio il V2day del 25/04/08 di Beppe Grillo, perchè voglio essere trattato da cittadino e non da suddito! Ora vi saluto che porto giù la plastica e l’umido!

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2 Comments:

At 12:14, Anonymous Anonimo said...

Vedrai che il buon Silvio sistemerà l'Italia !!!
ciao, Mattia

 
At 09:17, Blogger flor valenciana said...

A proposito del "buon Silvio" e di quelli che lo hanno votato.
Un vecchietto toscano (della Garfagnana), che da anni assisteva alla messa di Pasqua, si decise finalmente a commentare il racconto della Passione di Cristo, dicendo «Bene ferno a chillo tordello! Non gli bastorno quelle dell'anno passo... ce ritorniede!».

 

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